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Quanto è alto il K2?

Quanto è alto il K2? Farsi questa domanda è più che naturale. Parliamo infatti di una delle montagne più alte del mondo. Forse non tutti sanno che… si tratta proprio della più alta del mondo! L’Everest, infatti, ha perso il suo primato due anni fa. A stabilirlo è stata una spedizione francese che, nel 2016, ha rilevato che il monte K2 è la cima più distante dal centro della Terra.

Questa novità ha sancito non solo la perdita del trono da parte dell’Everest, ma anche l’introduzione di un nuovo metodo di misurazione. Fino a quel momento, infatti, erano stati presi in esame soprattutto i metri sul livello del mare.

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Dove si trova il K2?

Il K2, con la sua altezza di 8.611 metri, si trova in Asia. Dove lo collochiamo di preciso? Sul confine tra la parte del Kashmir controllata dallo stato del Pakistan e una provincia autonoma cinese. Conosciuto anche come la Montagna Selvaggia, è considerato una delle cime più pericolose per gli alpinisti estremi.

K2 morti

Legate a questa montagna, esistono anche storie molto tristi. Ci si chiede spesso quanto è alto il K2 ma, considerando la pericolosità di questo luogo, si parla anche tanto del tasso di mortalità di scalata. Nello specifico, è il terzo nella classifica mondiale dopo l’Annapurna e il Nanga Parbat.

Tra le tragedie più recenti è possibile ricordare il disastro del 2008. In quell’anno, durante i primi due giorni di agosto, morirono undici alpinisti che si trovavano in prossimità della vetta. Tutto ebbe inizio il 1° di agosto quando, dopo diversi giorni di brutto tempo, trenta alpinisti partirono alla volta della vetta da un campo.
Durante la giornata, in corrispondenza del Collo di Bottiglia e del Traverso, si registrarono le prime vittime. Come già detto, si parlò complessivamente di undici vittime. I decessi avvennero per diverse cause, dalla caduta durante la salita fino alle valanghe dovute al distacco di un seracco.

K2 monte: la spedizione del 1954

Tra i fatti più interessanti legati al K2, è possibile ricordare la spedizione del 1954. Patrocinata dal CAI (Club Alpino Italiano), dal CNR e dall’Istituto Geografico Militare, era guidata da Ardito Desio, celebre esploratore e geologo nato a Palmanova nel 1897. La spedizione partì nell’estate del 1954, con l’obiettivo di arrivare alla vetta di quello che, allora, era considerato il secondo monte più alto del mondo.

La spedizione seguì la via dello Sperone degli Abruzzi. A raggiungere la vetta del monte furono gli alpinisti Achille Compagnoni e Lino Lacedelli. Essenziale per il successo fu il contributo di un nome fondamentale dell’alpinismo italiano, ossia Walter Bonatti.

Il 31 luglio 1954, arrivò in Itala la notizia del raggiungimento della cima del K2. Questo traguardo fu vissuto in maniera molto sentita, come un momento di rinascita della nazione dopo la seconda guerra mondiale.
Negli anni seguenti scoppiò però un vero e proprio caso in merito agli eventi accaduti tra il 30 e il 31 luglio e per via del trattamento che, secondo la stampa pakistana, sarebbe stato riservato a uno degli hunza portatori d’acqua, che riportò diverse amputazioni. Su questo caso, fu addirittura aperta un’inchiesta diplomatica.

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