Pignoramento Immobiliare: 3 Cose che Devi Sapere Assolutamente
Sempre più giovani italiani stanno vivendo quello che senza dubbio è il momento storico più buio lavorativamente parlando da quando l’Italia è una Repubblica. Molti scelgono di abbandonare la loro terra d’origine per cercar fortuna all’estero in quella che non è più la sola “fuga di cervelli” ma un vero e proprio esodo che coinvolge tutti, laureati, diplomati, operai.
Pignoramento Immobiliare
Ci sono poi giovani che decidono di restare, e di rischiare spesso in investimenti al limite, chiedendo prestiti o accendendo mutui che purtroppo mettono a rischio i beni immobili dei richiedenti, i quali vivono nell’angoscia di quello che è definito pignoramento immobiliare.
Come ben intuibile quindi, il pignoramento immobiliare è, secondo l’autorevole definizione del vocabolario Treccani, “un’espropriazione forzata dei beni mobili o immobili di un debitore insolvente, per garantire la soddisfazione di un creditore che ne abbia fatto istanza”.
Nel caso in cui si arrivi ad un pignoramento immobiliare a causa di un’insolvenza di pagamento del mutuo, fin dalle prime rate non pagate si avvia un procedimento che iscrive il soggetto insolvente nella Centrale Rischi, entrando di fatto nell’elenco dei cattivi pagatori.
Se dopo l’iscrizione nell’elenco dei cattivi pagatori non sortisce alcun cambiamento nella situazione d’insolvenza, viene dato dal giudice un ordine all’adempimento del pagamento entro un determinato periodo di tempo che solitamente è definito nell’ordine dei 40 giorni. Successivamente all’emissione del decreto ingiuntivo da parte del giudice, verrà notificato l’atto di precetto ossia l’intimazione nei confronti del debitore il quale è obbligato ad adempiere all’avviso; se il debito non viene pagato si arriva all’esecuzione forzata ossia il pignoramento immobiliare.
Arrivati al pignoramento immobiliare avverrà la preparazione alla vendita all’asta dei beni del soggetto debitore; l’incubo per tantissime persone che in questo momento si stanno assumendo dei rischi per risollevare le proprie sorti. Ci sono inoltre sei casi in cui si è esposti con Equitalia. La notizia è che Equitalia non può avviare un pignoramento immobiliare, quando parliamo di:
– prima e unica casa del debitore. Bisogna avere inoltre la residenza anagraficae questa è deducibile dal certificato di residenza;
– la prima casa non deve costituire un bene di lusso ossia deve appartenere alla categoria “A” e non deve appartenere alle categorie A/10 (uffici), A/8 (ville) e A/9 (castelli).
Inoltre, altro dato importante per coloro che devono affrontare situazioni di rischio pignoramento immobiliare è che sulla prima casa non esistono soglie di debito che la mettano a rischio pignoramento.
Se invece si è in possesso di più beni immobili la prima casa non è comunque soggetta a pignoramento immobiliare ma, le altre proprietà immobiliari possono essere sottoposte ad esecuzione forzate appena si supera la soglia di 120.000 euro di debito.
Se il debito in generale supera 20.000 Euro, Equitalia applica, anche sulla prima casa, l’ipoteca.
Sembrerebbe un controsenso per Equitalia applicare l’ipoteca sulla prima casa quando non può comunque procedere al pignoramento immobiliare: essenzialmente il motivo è quello di ottenere comunque un vantaggio nel caso in cui si voglia vendere, donare o comunque adottare strategie di “protezione” della casa da parte del debitore, oltre ad una difficile commercializzazione di un bene ipotecato.
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